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Alimentazione nel nato prematuro Empty Alimentazione nel nato prematuro

Lun 15 Ott 2018 - 16:27
Il principio fondamentale su cui si basa un programma nutrizionale è quello di fornire energia e nutrienti che soddisfino i fabbisogni, garantendo il migliore risultato in termini di crescita. Questo obiettivo non è facilmente raggiungibile nel pretermine di peso molto basso alla nascita, perché non è semplice stabilire “l’adeguato” apporto nutrizionale per lattanti estremamente immaturi e vulnerabili. Anche l’esatta definizione di adeguato o inadeguato non è stata ancora ben stabilita, anche in termini di accrescimento da perseguire.
Subito dopo la nascita l’obiettivo iniziale è quello di somministrare un sufficiente apporto in energia per prevenire il catabolismo, sufficienti quantità di proteine per bilanciare le perdite urinarie e favorire la crescita e sufficienti quantità di acidi grassi per prevenirne il deficit. Tutto ciò può essere assicurato attraverso la nutrizione per via parenterale che deve essere iniziata il più precocemente possibile dopo l’ammissione in TIN.
Contemporaneamente alla nutrizione per via parenterale occorre iniziare a somministrare per sonda, piccole quantità di latte materno al fine di favorire la motilità gastrointestinale, promuovere l’assorbimento ed evitare una anomala crescita batterica.
Una volta superati i 20 ml/Kg di “minimal enteral feeling” il piccolo pretermine inizia la nutrizione enterale vera e propria. Su tale tema emergono almeno quattro quesiti fondamentali: 1) quando deve essere iniziata; 2) cosa deve essere somministrato; 3) con che velocità si deve procedere; 4) come deve essere somministrato l’alimento.
Al momento della dimissione dall’ospedale, la maggior parte dei pretermine è ancora malnutrito e presenta un significativo ritardo di crescita accumulato durante la vita extrauterina pur rimanendo ancora aperta la questione della composizione della formula ideale da somministrare dopo la dimissione, recenti linee guida della Società Europea di Gastroenterologia e Nutrizione pediatrica suggeriscono che almeno i bambini piccoli per l’età gestazionale alla dimissione necessitano di una formula arricchita in energia e proteine.

Pochi argomenti sono tanto controversi come quello dell’alimentazione del bambino nato pretermine. La standardizzazione delle procedure, sulla base di evidenze scientifiche, ha comportato notevoli benefici in termini di crescita e tolleranza. Molte questioni sono però ancora aperte e dovranno essere oggetto di studi clinici randomizzati controllati.

Fonte: Relaz. Convegno pediatrico - U.O. di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, Istituto di Pediatria e Neonatologia, Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena, Università di Milano
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